Diciamoci la verità comprare è emozionante, entrare nei negozi ammirare le vetrine, passare lungo le corsie dove sono appesi, divisi in cromie, centinaia di abiti, scarpe accessori e gioielli dei quali non possiamo fare proprio a meno. Avere un capo nuovo tra le mani e sentirne l’odore è una vera terapia antistress, però cosa si cela dietro a ogni capo accessorio o scarpa che acquistiamo?.

L’etichetta è la nostra vera arma per capire qual’è il valore reale del capo che stiamo acquistando. Le etichette ci raccontano la storia del capo di abbigliamento, da che tipi di tessuti è composto, alla loro provenienza e al tipo di lavaggio che dovremo effettuare . Questo ci aiuta a valutare effettivamente la qualità del capo e a paragonarla con il prezzo indicato sul cartellino.
Fondamentale è capire, che non sempre l’abbigliamento di “marca” è sinonimo di qualità.

dal film “I Love shopping”
Posizione o titolo professionale
“Non tutto quello che sembra oro luccica”
Impariamo a conoscere le fibre con le quali sono fatti i tessuti così quando prendiamo un capo il costo è esagerato, perché la commessa ci dice che è puro cachemire, noi ci posiamo infilare nel camerino per provarlo e nello stesso tempo cerchiamo l’etichetta (che in genere si trova lungo le cuciture laterali dei capi o sotto le fodere), che ci rivelerà la verità:

Le fibre usate per i capi di abbigliamento sono di varia origine e si possono raggruppare in: – fibre naturali (vegetali ed animali) – fibre chimiche, ovvero prodotte dall’uomo (artificiali e sintetiche).
Le fibre naturali sono tratte da materiali esistenti in natura e utilizzate mediante lavorazioni meccaniche, senza mai modificarne la struttura. Le fibre artificiali sono ottenute partendo da prodotti naturali, quali la cellulosa e le proteine. Queste sostanze, attraverso procedimenti chimici, vengono rese solubili e le soluzioni ottenute, filtrate e raccolte in un bagno di coagulo che fa rapprendere la sostanza di partenza sotto forma di fili più o meno lunghi. Le fibre artificiali provengono dalle proteine animali (latte) o vegetali (soia). Tra le fibre artificiali le più famose, usate nei capi di abbigliamento, sono la viscosa, l’acetato e il bemberg. Proprietà delle fibre artificiali: non sono molto resistenti, si tingono facilmente ma tendono a scolorire. Si stropicciano facilmente. Trattengono il calore del corpo e non sono molto assorbenti: questo li rende poco indicati per la confezione di abiti estivi. L’aspetto di questi tessuti è serico e si modellano bene, pertanto sono ideali nella confezione di abiti con drappeggi. Si possono usare per biancheria intima, abiti, bluse e fodere. Le fibre sintetiche sono ottenute da composti chimici di sintesi derivati dal petrolio. Le fibre sintetiche sono entrate in commercio dopo il 1940 e si sono subito affermate per la loro possibilità di dare prodotti con una vasta gamma di proprietà, in grado di soddisfare qualsiasi esigenza. tra le più usate ricordiamo il poliestere, il nylon, l’acrilico e le fibre poliammidiche. In genere, per la confezione di abiti, queste fibre vengono mescolate con quelle naturali ottenendo tessuti morbidi, ingualcibili e molto resistenti. Proprietà delle fibre sintetiche: sono flessibili, leggeri, molto resistenti e sicuramente più economiche.
Certamente non potremo ricordarci tutte queste definizioni quando stiamo misurando un capo nel camerino, ma se l’etichetta indica una % più bassa di Cachemire rispetto alla % di lana e/o sintetico capiremo che il capo “sponsorizzato dalla commessa come puro cachemire dal prezzo folle” non lo è totalmente a noi la scelta se comprarlo o aspettare i saldi!!!!
Composition and care clothes label on knitted khaki background closeup
I Lavaggio è un altra fase molto importante, ci permette di allungare la vita ai nostri capi e soprattutto di mantenerli più nuovi. Quindi laviamo sempre i capi scuri a freddo, quelli di lana a freddo e con lavaggi delicati. Stiamo attente alla varechina è nemica di tutti i capi, sopratutto i bianchi perché li ingiallisce. Usiamo degli additivi idonei oppure la candeggina per colori cosi non possiamo creare incidenti!!!

Simboli per il lavaggio
Posizione o titolo professionale
Importante è anche come lavare e prendersi cura dei capi
Un altra etichetta, obbligatoria, alla quale non facciamo spesso caso è il “Pittogramma“, ovvero l’etichetta che si trova sotto ad un unica scarpa e che indica il tipo di materiale usato per confezionare la scarpa. I simboli sono facili e intuitivi e ci faranno capire se il loro prezzo è realmente legato alla loro qualità, senza dimenticare ovviamente che anche “il brand” aumenta il loro valore intrinseco.


Pittogramma
Posizione o titolo professionale
Si trova solo sotto una suola delle scarpe o all’interno della scatola.
Ci dovrebbe essere indicata anche la provenienza delle scarpe anche non è sempre inserita
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